Uno screenshot di una conversazione Whatsapp, o di qualsiasi altra chat, ha valore legale solo se non viene contestato.
Cosa significa?
Significa, nella pratica, che uno screen non basta. È necessario dimostrare da dove è stato prelevato il contenuto della chat che si vuole documentare. Infatti uno screenshot è facilmente alterabile con un software di “fotoritocco” di largo uso per esempio, o può essere confezionato un file di immagine da zero riproducendo visivamente la conversazione.
In aula, quindi, uno screenshot sarà sì accettato come prova documentale, ma solo se il soggetto contro cui vengono utilizzate non ne metta in dubbio l’origine.
È qui che interviene la necessità della modalità forense o meglio “forensically sound”.
In cosa consiste? Si tratta di documentare in modo rigoroso l’origine della chat che si vuole “cristallizzare” attraverso software riconosciuti dalla comunità scientifica come adatti allo scopo.
Ogni passaggio, dall’acquisizione, all’analisi, alla presentazione, saranno passaggi chiari, documentati e – punto fondamentale – ripetibili, allo scopo di dimostrare l’affidabilità, integrità e autenticità del dato che si vuole utilizzare.
Troppo spesso, infatti, vengono presentati screenshot di conversazioni o riproduzioni di essi, anche in forma cartacea, senza salvaguardare il dato di origine (contenuto ad esempio nella memoria del telefono): in questi casi il valore documentale della conversazione o dei file audio viene messo a rischio da una ipotetica contestazione della parte processuale contro cui vengono utilizzati.
8 Aprile 2024